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L’autunno che sarà….

Stiamo per lasciarci alle spalle la stagione estiva, e mentre si avvicina l’autunno, è consigliabile agire per tempo e prepararsi ad affrontare i prossimi mesi nelle condizioni migliori possibili per la salute dei nostri cavalli.
Disintossicarsi, soprattutto in autunno, quando il cavallo affronta un repentino cambio di stagione, è un’operazione che risulta molto utile al suo organismo, e che lo aiuta a prevenire molti disturbi che rischiano di trascinarsi a lungo.
E’ noto che, in situazioni di forte stress fisco e metabolico, l’eccessivo accumularsi delle tossine in vari tessuti, tra cui articolazioni, tessuti connettivi e adiposi, può rallentare l’azione depurativa di organi fondamentali dell’organismo animale, i cosiddetti organi “emuntori”, ovvero fegato, rene, intestino, polmoni e pelle. Questo rallentamento esita in un indebolimento del sistema immunitario, che predispone alle infezioni, e un senso di stanchezza generale che rallenta le performance atletiche dell’animale, in uno stato opaco e quasi letargico nell’organismo, e nella recrudescenza di disturbi vari e disparati, da problemi respiratori a disturbi intestinali, da
eruzioni e sfoghi cutanei, gonfiore nelle articolazioni, fino a fenomeni allergici Per stimolare l’azione dei vari organi emuntori, e in particolare di fegato e reni, la Medicina Tradizionale Cinese utilizza da secoli l’efficace combinazione di erbe medicinali e trattamenti di agopuntura.
Le erbe forniscono gli elementi necessari agli organi sotto deficit energetico per riequilibrarsi, senza aggravare ulteriormente l’accumulo di tossine, come avverrebbe con molti farmaci tradizionali, mentre gli aghi fanno convergere l’energia del corpo in punti particolari (agopunti tradizionali collocati lungo il decorso dei Meridiani, tutti collegati ad un organo specifico) in una metodica molto completa e in accordo con l’equilibrio naturale del corpo, che viene aiutato, in maniera potente e dolce allo stesso tempo, a rientrare nelle sue condizioni ottimali.
Una caratteristica fondamentale della Medicina Tradizionale Cinese, al pari di molte Medicine Naturali, è infatti quella di non aggredire l’organismo con sostanze farmacologiche estranee, ma di puntare piuttosto sulle naturali capacità dell’organismo di autopreservarsi, potenziando ed esaltando quei processi del corpo che normalmente
assicurano lo stato ottimale di salute, e che sono depressi in seguito alle aggressioni climatiche, agli sbalzi di temperature, all’eccesso di farmaci immunodepressori, e ad ogni stress di varia natura a cui l’animale va incontro, stress che sono massimi per i cambiamenti ambientali soprattutto in autunno e primavera, dove l’efficacia e la resa di una cura disintossicante di terreno di base è massima.
Infatti stiamo andando incontro all’Autunno, stagione che nella millenaria tradizione Cinese è collegata in modo molto stretto ai Polmoni e all’Intestino Crasso. Le patologie più comuni di questo periodo sono le malattie da raffreddamento, legate al freddo e agli sbalzi di temperatura, o a recrudescenze allergiche, mentre il rallentamento delle funzioni emuntorie dell’intestino predispone a varie situazioni di stipsi, e gonfiore. Anche lo stato della cute, che in senso cinese è tradizionalmente legata al Polmone, può esprimere lo stato di intossicazione generale, con varie forme esantematiche diffuse, pruriginose o meno, che tendono a comparire con maggior frequenza nei cambi di stagione.
Nella tradizione cinese inoltre, l’Inverno è la stagione del Rene.
Tonificare e depurare i Reni, assume in questa fase una valenza strategica, essendo questi gli organi che saranno più esposti tra qualche mese ai rigori della stagione invernale: lavorando ora su di essi si attua una preziosa prevenzione, che darà i suoi frutti nel prossimo futuro, quando le temperature si abbasseranno.
Uno dei fondamenti della Medicina Tradizionale Cinese infatti , al pari di molte medicine naturali, è l’importanza della corretta tonificazione e preparazione del corpo alle stagioni e agli stress in arrivo, attuando una prevenzione che fortifica il corpo e ne rafforza enormemente le difese. E a riprova dell’importanza di quanto detto la stessa biologia ci insegna che nessun terreno organico può essere invaso da un germe infettivo se possiede, al completo e ben funzionanti, le capacità di difesa che la natura gli ha fornito. Agendo ora con interventi di disintossicazione con gli opportuni preparati di erbe, prepareremo al meglio i nostri cavalli ad affrontare i prossimi freddi, con ogni vantaggio derivante da organi riportati nelle condizioni fisiologiche ottimali e da difese immunitarie potenziate.

Dott. Andrea Marocchi



Prepararsi all’inverno

La stagione invernale si avvicina, e con l’arrivo dei primi freddi  occorre prestare attenzione  ad  una serie di patologie che possono condizionare la salute dei nostri cavalli.

Il raffreddore è un’affezione infettiva, delle prime vie respiratorie e in particolare del naso e della gola  i  cui sintomi comprendono starnuti,  produzione abbondante di muco, congestione nasale, catarro, tosse e spossatezza.

Il raffreddore è distinto dall’influenza, che è un’infezione virale più seria del tratto respiratorio, caratterizzata dall’insorgenza di ulteriori sintomi quali un rapido innalzamento della temperatura, brividi di freddo, dolori muscolari.

Per quanto il raffreddore in sé non sia generalmente grave, le sue complicazioni (quali la polmonite) possono esserlo.

Agire tempestivamente , innalzando le difese dell’organismo, consente di affrontare queste patologie  nelle condizioni migliori, considerando che dovremo aspettarci non solo un abbassamento delle temperature, ma probabilmente anche un’elevata escursione termica tra il giorno e la notte, come del resto abbiamo già sperimentato questo autunno.

Per un cavallo, che cerca di adattare le proprie difese al clima, poche cose sono così dannose come le brusche variazioni di temperatura, che non gli consentono di adeguarsi alla situazione , mandando in crisi il suo sistema immunitario.

Tradizionalmente alcune piante medicinali vengono utilizzate proprio  a questo scopo, e tra tutte la più conosciuta è certamente l’Echinacea..

Echinacea è un genere di piante erbacee perenni della famiglia delle Asteraceae, originarie del Nord America.

L’uso medicinale di questa pianta si perde nei tempi: gli Amerindi  usavano il rizoma per curare piaghe e affezioni varie della pelle, ferite da traumi e da morsi dei serpenti.

Per uso esterno, il rizoma delle echinacee ha  proprietà cicatrizzanti, antinfettive e riepitelizzanti.

La farmacopea moderna ha esteso le conoscenze popolari attribuendo a queste piante un ruolo in primo piano nel rafforzamento delle difese immunitarie.

Oltre agli usi esterni per scopi medicamentosi o fitocosmetici,  l’echinacea viene  usata infatti anche per la cura delle affezioni influenzali e del raffreddore.

Un discorso a parte merita l’alimentazione del cavallo nella stagione in cui ci troviamo: in inverno i fieni e gli alimenti conservati in genere sono già molto invecchiati e non vi sono alimenti freschi presenti nella dieta, ed è più facile incorrere in  una carenza vitaminica

I cambiamenti alimentari sono sempre molto delicati nel cavallo, che abbisogna di modificazioni lente e progressive della dieta, in quanto, come erbivoro, la sua flora intestinale necessita di almeno tre settimane per adattarsi alla nuova alimentazione.

Cambi bruschi della dieta possono provocare disordini intestinali anche molto gravi, da fenomeni meteorici dovuti a fermentazioni anomale, a fenomeni di stipsi e costipazione, con possibili fenomeni di colica.

Tradizionalmente nelle scuderie, in passato, era diffusa l’abitudine di somministrare al cavallo in inverno un pastone caldo, una volta a  settimana, che lo aiutava consentendo un più regolare transito intestinale e mantenendo pulito l’intestino,  fornendogli  un alimento ricco di nutrienti e vitamine in una fase stagionale di dieta più povera.

Una volta veniva preparato direttamente in scuderia dal personale, ma questa pratica è andata purtroppo perdendosi in tempi recenti, per ragioni di tempo e organizzazione.

Oggi, laddove non sia possibile una simile preparazione artigianale, è però possibile utilizzare prodotti  preparati con il medesimo procedimento tradizionale, e poi essiccati, che abbinano le elevate proprietà nutritive e di pulizia intestinale del pastone con una modalità d’uso, conservazione  e  somministrazione assolutamente pratica e adatta alle esigenze moderne.

Dott. Andrea Marocchi



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